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Bolla immobiliare in Germania? Ecco cosa sta accadendo

In Attualità by Redazione

Che cosa sta succedendo all’edilizia residenziale in Germania? L’allarme lanciato, alcuni giorni fa dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, è di quelli che mettono apprensione, anche per i risvolti negativi che potrebbero rimbalzare fino alle nostre latitudini.

D’altra parte i dati diffusi dall’istituto Ifo di Monaco di Baviera (Istituto Leibniz per la ricerca economica dell’università di Monaco, ndr), non inducono all’ottimismo.

Anzi, mostrano una situazione del mercato che autorizza preoccupate riflessioni.

Da un lato, i tassi di interesse sempre più elevati e l’inflazione galoppante, dall’altro l’aumento (spesso di natura speculativa) dei costi relativi alle costruzioni abbinato ai problemi legati alla catena di approvvigionamento nati con la pandemia, stanno indebolendo la richiesta di nuove abitazioni.

In alcuni casi, i nuovi progetti di costruzione sono addirittura bloccati, basti pensare al caso del colosso del settore, Vonovia, il più grande gruppo di costruzioni residenziali in Germania.

I numeri

A luglio, oltre il 40% delle aziende tedesche lamenta una carenza di contratti, recriminazioni che seguono quelle ampiamente denunciate a giugno, quando la percentuale era superiore al 34%.

Un anno fa, per dare una dimensione realistica del problema, la percentuale si attestava a poco meno dell’11%.

Insomma, si respira una decisa aria di burrasca, che nulla ha a che fare, però, con le sempre attuali polemiche del periodo legate ai cambiamenti climatici.

Eppure, nonostante l’apprensione manifestata, il governo tedesco non vuole farsi trovare impreparato.

A questo proposito, la ministra della Casa dello sviluppo urbano e dell’edilizia, Klara Geywitz, s’è detta pronta a presentare, già dal prossimo mese di settembre, un pacchetto di misure a sostegno del settore.

Tuttavia, Geywitz ha trovato modo d’inserire nella sua analisi anche alcune riflessioni di netta contrarietà rispetto all’aumento degli standard energetici per i nuovi edifici. Iniziativa prevista, però, nel programma del suo governo.

«Dal mio punto di vista, la situazione non è tale che si debbano inasprire ulteriormente gli standard, visti gli attuali costi dell’edilizia e il forte calo delle richieste di costruzione».[1]

Che cosa dicono gli analisti?

Il cinismo dei mercati finanziari è noto.

E, in merito a una possibile “bolla immobiliare” in Germania, una delle battute più frequenti e gettonate dagli addetti ai lavori rimane “La storia non si ripete, ma fa rima”.

Oggi, osserviamo una situazione completamente diversa del mercato immobiliare rispetto a un anno fa. I prezzi degli immobili sono in calo, soprattutto a causa dei tassi di interesse schizzati verso l’alto, molto differenti a quelli del 2022.

Di conseguenza, sempre meno persone possono acquistare immobili.

Tuttavia, gli analisti ragionano mantenendo sangue freddo e una giusta dose di cautela.

In sintesi, parlare di bolla, oggi, risulta prematuro se non addirittura fuorviante, perché, fanno capire, lo scoppio di una “bolla immobiliare” nasconderebbe, eventualmente, anche interessanti opportunità di rendimento.

In conclusione, gli esperti ritengono che i prezzi degli immobili in Germania continueranno a scendere, e non prevedono, altresì, alcuna riduzione dei tassi d’interesse a breve termine, a causa della situazione economica generale determinata prevalentemente dall’elevata inflazione.

Congiuntura, quindi, che non potrà essere modificata con uno schiocco di dita.

[1] Market Screener, “Germania: è crisi dell’edilizia, “tempesta in arrivo”, Redazione