Ecologia e costruzioni

Ripensare alle costruzioni richiamando l’ecologia: riflessioni

In Ecologia, Riqualificazione urbana, Sostenibilità by Redazione

Facendo riferimento all’ecologia come ad un fenomeno che regola i rapporti fra gli esseri viventi e l’ambiente che frequentano, riflettiamo che l’approccio ecologico dovrebbe essere la forma del pensiero e il fulcro dell’agire, in ogni contesto in cui ci troviamo ad operare.

Non soltanto, dunque, l’attenzione doverosamente rivolta a ciò che ci sta intorno, ma anche e soprattutto a come formuliamo la nostra stessa esistenza. Fabbricare le case, gli uffici, gli hotel e i luoghi che ci accolgono nelle fasi diverse della nostra vita non è un’eccezione.

Applicare il principio ecologico alla costruzione, alla cura e al recupero di questi luoghi fa parte della consapevolezza finalizzata a guidare, nella migliore delle ipotesi, la nostra presenza su questo pianeta.

Viene facile pensare che la visione edile vada di pari passo con la creazione di un valore. L’innovazione va considerata come una novità, di concetto e di comportamento, prima di essere tecnica e tecnologia. Un circolo virtuoso va intrapreso, vuole un invito all’avvio, prima di produrre – uno dopo l’altro – vantaggi conseguenti, automatici e definitivi. Proprio come un progetto per l’efficienza energetica che, vestito su misura in base alle caratteristiche di un edificio, conduce verso un vero e completo rendimento in termini di ambiente, economia, salute, etica e competitività qualitativa.

Bellezza, benessere, emozione: l’ecologia diventa motore del rinnovamento

Concepire un intervento ecologicamente sostenibile significa concentrare le idee in una direzione che libera il migliore potenziale umano, che segue l’emozione e la bellezza: crea e alimenta il motore del rinnovamento che diventa anche sociale, contribuisce a diffondere benessere, equità, condivisione.

Non raramente, contagia di entusiasmo ed è capace di rigenerarsi come un modello da copiare e riprodurre. Con una tale combinazione di fattori, si comprende come un capitolo per così dire pratico, come l’incentivazione e l’agevolazione economico-fiscale, che sia di natura pubblica o privata, si fa catalizzatore – certo – di investimenti, ma anche – ne consegue – di cultura.

Finalmente, l’edilizia assume un fondamentale ruolo protagonista nella gestione dei problemi e nella proposta di nuove soluzioni.

Laddove ha fatto la sua parte nel consumo di suolo e nello sfruttamento di risorse ambientali, finisce per dettare le regole di un futuro che fornisce le occasioni più fortunate alla ristrutturazione.

Non aspetta le indicazioni della politica, ma si incarica della funzione felice e rilevante che le spetta.

Costruisce, nel senso più nobile del termine. Non solo con legno, mattoni e pietre, ma innanzitutto con forme, interpretazioni e ispirazioni.

Forse, a quel punto, l’ecologia si fa scelta: figura come il volano che offre l’impulso e restituisce ricadute positive in ogni ambito, moltiplica i valori, qualifica le attività, include l’etica e realizza il cambiamento.

Da cui consegue che la progettazione di ciascuna opera diventa responsabilità sociale, e non solo la mera ricerca di possibilità esecutive ed elaborazioni tecniche.

Degna derivazione di quell’evoluzione, che deve vedere il comparto edile intraprendere decisamente la strada per trasformarsi da esecutore a ideatore e gestore di un modello di sviluppo davvero ecosostenibile.

D’altro canto, il contesto storico dell’epoca che attraversiamo definisce il perimetro dentro il quale dobbiamo determinare le nostre azioni: i cambiamenti del clima non lasciano dubbi sulle esigenze di adattamento, dove tuttavia da sempre le crisi denotano – di fatto – anche condizioni di opportunità.