Roma, Invitalia in ritardo sui fondi Pnrr per gli alberghi

In Hotellerie by Redazione

La notizia dell’incentivo rivolto alle imprese turistiche (lanciato lo scorso 30 gennaio dal Governo, nell’ambito del Pnrr Turismo), aveva ingolosito, e non poco, gli addetti ai lavori del settore.

Parliamo, per maggior precisione, del Fondo rotativo turismo, incentrato sulla possibilità di riqualificare le strutture alberghiere in modalità sostenibile e digitale.

D’altra parte, l’invito a partecipare all’iniziativa attraverso la piattaforma organizzata dal ministero del Turismo, con in dote fondi complessivi per poco meno di 1,4 miliardi di € (gestiti da Invitalia, in collaborazione con Cassa depositi e prestiti e Abi), aveva scatenato, come era lecito attendersi, facili entusiasmi per un comparto in difficoltà, eppure traino fondamentale della nostra economia.

In questo fondo, come ricordato in sede di presentazione del piano dal ministro Daniela Santanchè, rientravano «interventi che spaziano dalla riqualificazione energetica, a quella antisismica e rimozione delle barriere architettoniche, passando per restauro, risanamento, digitalizzazione, acquisto di arredi o realizzazione di piscine termali. Una misura che prevedeva uno stanziamento di 180 milioni (risorse PNRR fondi Next Gen EU) ma che, grazie all’importante lavoro del Ministero, è stato integrato con 600 milioni deliberati dal Cipess concessi a Cdp, ai quali si affiancano prestiti di pari importo e durata erogati dal settore bancario a condizioni di mercato. Questo consentirà alle nostre imprese di essere maggiormente competitive ed al passo con i continui cambiamenti del settore».

Sempre il ministro, in quell’occasione, aveva evidenziato l’importanza delle scadenze, tanto da commentare con un autorevole «Saremo molto attenti al rispetto delle tempistiche».

Le scadenze, appunto.

Ora, è opinione diffusa che la luna di miele con le istituzioni (di qualsiasi sensibilità politica) si esaurisca, nella maggior parte dei casi, con modalità talmente rapide da far impallidire i matrimoni avidamente consumati tra starlet e calciatori.

In questo caso, però, non c’entrano affatto le notizie pruriginose con cui alimentare l’insaziabile curiosità dei lettori da giornaletti rosa.

Anche perché l’irritazione recentemente manifestata in viso da alcuni proprietari di hotel della capitale più che al rosa, tende decisamente al “rosso furia”.

Capita, infatti, che tra Roma e la sua provincia, a causa dei ritardi burocratici legati alla chiusura delle istruttorie da parte di Invitalia, manchino all’appello proprio i fondi dei finanziamenti promessi agli imprenditori del settore turistico.

Soggetti che, va ribadito, si sono impegnati a presentare, come indicato nel Pnrr Turismo, progetti con investimenti ragguardevoli, oscillanti tra i 500mila e i 10 milioni di euro.

Anzi, in molti casi le spese sono state anticipate nell’ottica di imprimere un’accelerazione significativa ai lavori regalando, di fatto, nuovo e immediato slancio al sistema ospitalità.

Tuttavia, la mancata erogazione dei fondi promessi mette in forte disagio gli albergatori e rischia, soprattutto, di mettere in discussione l’operatività di molti cantieri.

Il grido d’allarme lanciato dalla capitale giunge nitido, e potrebbe, a breve, contagiare anche altre piazze.

Un urlo che fa dire ad Antonella De Gregorio, titolare dell’hotel Urban Garden a Tiburtina, «Se non arriva il finanziamento, devo chiudere i cantieri».[1]

In quanti la seguiranno?

[1] Gabriella Cerami, “I fondi del Pnrr sono in ritardo e gli alberghi smontano i cantieri”, la Repubblica ed. Roma