Crt group Camilla Alliata Marketing Manager

«CRT Group è in costante espansione: pronti a raccontare sfide e progetti».

In Interviste by Redazione

L’intraprendenza di chi sa che cosa vuole, miscelata a una particolare gentilezza nell’eloquio, frutto di un’autorevolezza non ostentata. Camilla Alliata, Marketing & Communication Manager di Crt Group, ha le idee molto chiare sul futuro operativo dell’azienda e del settore che guida, con successo, da oltre un anno.

D: Che futuro prevede per la comunicazione del gruppo?

R: L’azienda è di recente costituzione, pur abbracciando una storicità importante nel settore di oltre cinquant’anni. Un settore, tra l’altro, in costante e rapida mutazione. Per questo motivo, un’azienda come la nostra ha l’obbligo di adeguarsi alle cambiate condizioni anche attraverso una comunicazione al passo con i tempi e le esigenze.

D: Che cosa intende?

R: Crt Group, in questa fase, sente l’esigenza di crescere ed espandersi per meglio posizionarsi nel mercato di riferimento. L’obiettivo, indubbiamente ambizioso, è quello di “rivoluzionare”, ovviamente per quanto di competenza, il mercato edilizio italiano.

D: Come?

R: Prendendosi cura del patrimonio immobiliare italiano, a cui tutto il gruppo tiene moltissimo. Per poterlo fare, lo strumento della comunicazione deve garantire gli identici standard qualitativi promossi, ogni giorno, dall’azienda. D’altronde, il settore dell’edilizia, maltrattato per anni, annovera nel suo ideale database immobili stupendi lasciati, come spesso accade, nell’incuria. Ecco, desideriamo prenderci cura di una parte di questa bellezza dimenticata.

D: Il Superbonus 110% non ha aiutato?

R: In parte, sì. Infatti, è stata un’opportunità colta dall’azienda anche come strumento di crescita.

D: Torniamo alla comunicazione. Parlava, poco fa, di cura anche per questo ambito…

R: Esattamente, perché per la comunicazione stiamo operando proprio come l’azienda. Da un lato esiste chi si prende cura degli immobili, e dall’altro ci siamo noi, che seguiamo lo stesso cammino per la comunicazione, mostrando a tutti quanto teniamo al nostro lavoro e al nostro “mondo”.

D: Si riprende il tema della qualità.

R: La strategia di comunicazione sarà sempre più improntata alla massima qualità. Sia rispetto ai contenuti proposti (online e offline, ndr), sia rispetto all’attività del gruppo. Daremo molta importanza agli argomenti trattati, raccontando però anche ciò che non si vede, il “dietro le quinte”, che riteniamo essere un passaggio fondamentale per intercettare nuovi interlocutori.

D: Sono previsti nuovi innesti nel personale?

R: Come ogni realtà in crescita, e per rispondere più rapidamente alle mutate esigenze di sviluppo, interverremo anche per irrobustire la squadra.

D: Squadra che vince non si cambia, ma si migliora…

R: Proprio così.

D: Lei è responsabile del marketing da oltre un anno, come giudica l’operato dell’azienda dalla sua posizione privilegiata di esperta della comunicazione?

R: Ho visto un gruppo in salute, volitivo, sempre teso a migliorare le proprie performance. Crt Group sta spostando l’attenzione, dopo un biennio 2022-23 che ha avuto come focus operativo soprattutto la leva del 110%, verso interventi più imponenti e complessi, meno, per semplificare, “residenziali”. Una scelta determinata, anche alla luce delle difficoltà di acceso al credito, dalla fine del Superbonus. La stella polare, ora, sono le grosse strutture come, per esempio, gli alberghi.

D: È questo, dunque, il nuovo sentiero battuto da Crt?

R: Sì, riteniamo che possa essere il percorso migliore per gli obiettivi che ci siamo posti. Quello in grado di rispondere in modo più soddisfacente alle annunciate esigenze di crescita dell’azienda. Svilupperemo sempre di più la branca che riguarda l’hotellerie che, a oggi, è già una componente importante del gruppo.

D: Può anticipare qualche progetto?

R: Sì, ma con cautela, anche per non bruciare una sorpresa. Stiamo ragionando su un progetto pilota che permetta, anche per l’hotellerie, un servizio “chiavi in mano”, molto rapido, economicamente vantaggioso, non invasivo per la proprietà durante le fasi di ristrutturazione. Partendo da un presupposto…

D: Quale?

R: L’80% della mappatura italiana degli hotel, tolta una residua parte legata ad alcune catene alberghiere, è orientata a una conduzione familiare con standard di ristrutturazione, mediamente, fermi agli anni della “Milano da bere”, e con un approccio, anche estetico, decisamente superato.

D: Mi sta dicendo che molte realtà avrebbero un’oggettiva necessità di ristrutturare?

R: Assolutamente, sì. Un’urgenza che si scontra, molto spesso, pure con i problemi strettamente legati agli importanti costi tecnici. Anche perché, ristrutturare camere d’albergo significa impedirne la vendita fino a lavori ultimati. Una complicazione da sommare al disagio che, inevitabilmente, investirà gli ospiti della struttura sottoposta a riqualificazione.

D: Normalmente non si opera durante la chiusura?

R: Abitualmente, sì. Tuttavia, esistono circostanze in cui i lavori di ristrutturazione vengono eseguiti durante la normale attività.

D: I tentennamenti degli albergatori vanno però compresi…

R: Certo. Prima la pandemia, poi la guerra russo-ucraina causa della lievitazione dei costi delle materie prime. Le remore sono assolutamente comprensibili. Tuttavia, dilatare i tempi d’intervento non è la soluzione. Significa solo buttare la polvere sotto al tappeto. Il mercato risponde a esigenze chiare, e la clientela risulta sempre più attenta e informata. Chi paga per un soggiorno pretende un’accoglienza adeguata, con comfort e standard qualitativi sempre più elevati. Insomma, bisogni che non si possono ignorare a lungo. Senza dimenticare un altro problema…

D: Quale?

R: La manutenzione, costi su costi che si affastellano ogni anno.

D: Che cosa propone, invece, Crt Group?

R: Proponiamo un servizio, sia per quanto riguarda la riqualificazione, sia per quanto riguarda la ristrutturazione che permetta di operare con progetti rapidi, efficienti, rigorosi nel rispetto delle tempistiche, senza interventi di tipo invasivo. Una circostanza in grado di assolvere a un altro dei compiti che ci siamo prefissati: prenderci cura anche della dimensione turistica propria del nostro Paese.

D: Adeguando l’accoglienza degli alberghi al mercato del turismo?

R: Certamente. Dobbiamo adeguare gli standard italiani alle richieste che rispecchino i desideri e le aspettative della clientela, soprattutto quella straniera.

D: A proposito di turismo, vanno ricordati due importanti appuntamenti, che riguardano il sistema Italia, ormai alle porte…

R: Esatto, il Giubileo del 2025 e i XXV Giochi olimpici invernali “Milano-Cortina”, del 2026. Due appuntamenti fondamentali per il nostro settore. Si tratta di eventi solo apparentemente lontani. Come azienda vogliamo farci trovare preparati, focalizzandoci, come anticipato, su tre principali aree di intervento: residenziale, grandi strutture e, appunto, hotellerie.

D: Come Crt state pensando a eventi utili per promuovere l’attività del gruppo?

R: Nel solco delle priorità annunciate, stiamo pensando a eventi, che amo chiamare a “doppia velocità”. Si tratta di due progetti legati, ma distinti. Il primo a cui stiamo lavorando, da presentare a settembre, sarà dedicato a interlocutori istituzionali. Gli ospiti saranno invitati in un hotel riqualificato da Crt, e nella stessa location verrà mostrata loro una “camera campione” in grado di offrire i migliori standard qualitativi. Una sorta di “home staging”, per semplificare, in grado di far emergere tutte le nostre potenzialità.

D: Avete individuato la location?

R: Abbiamo un paio di idee suggestive, ma una risposta definitiva ancora non c’è. Lavoriamo per trovare la soluzione adeguata alla presentazione.

D: Il secondo progetto invece?

R: Ricalca quello di cui abbiamo parlato, ma sarà dedicato soprattutto agli albergatori, e con un taglio decisamente più commerciale. Si tratta di presentazioni da tenere ogni 15 giorni, nel periodo che va da ottobre a gennaio. Avvicineremo soggetti interessati alla realtà Crt, a cui sarà mostrato un progetto campione, le modalità d’intervento e la realizzazione, tutto direttamente sul “campo”. L’idea è semplice, ma efficace: esibiremo agli intervenuti una camera non oggetto di riqualificazione, e un’altra, invece, ristrutturata dal gruppo. Un “prima” e “dopo” da gustare in tempo reale. Suggestivo, e di sicuro impatto.

D: Tornando all’aspetto più legato alla comunicazione cosa si aspetta dal nuovo corso, ormai definito nei suoi tratti generali, recentemente anticipato nell’intervista rilasciata da Alessandro Nardone?

R: Sono arrivata in Crt group poco più di un anno fa, e la comunicazione non era adeguata alla forza espressa dall’azienda. Abbiamo creato tutto da zero, partendo dal sito ufficiale, che è la versione attualmente in rete. Website che, proprio come anticipato da Alessandro, sarà rivoluzionato nel giro di pochi mesi. Ci siamo accorti che il settore dell’edilizia manca di una comunicazione specifica, di settore. Non sa parlare di ciò fa. Manca, per sintetizzare, il racconto, la narrazione di un mondo particolare, sfaccettato, e interessante.

D: Il “dietro alle quinte” di cui faceva riferimento all’inizio della nostra chiacchierata?

R: Esatto. Manca totalmente, se posso permettermi, una prosa dedicata al backstage di cui parlavamo all’inizio dell’intervista. Mostrare il bello di ciò che facciamo, il lavoro, l’impegno e la fatica. È affascinante presentare il lavoro terminato, con tutti i suoi dettagli, il taglio moderno degli interni, il design raffinato. Ma come si giunge a quel risultato? Anche al mondo nascosto di Crt group rivolgeremo la nostra attenzione: alla squadra capace di giocare, soffrire e vincere insieme.

D: Quale ingrediente manca per completare una ricetta già ricca?

R: Per essere autorevoli e credibili abbiamo il dovere di palesare le nostre capacità. La precisione degli interventi, l’attenzione nel lavoro e, come anticipavo, la cura del dettaglio. Per raggiungere lo scopo il ruolo della comunicazione risulterà determinante. Il taglio editoriale che accompagnerà tutta la nostra comunicazione, online e offline, avrà la qualità e l’approfondimento come unica leva a cui riferirsi. Questo era l’ingrediente mancante. Ora dobbiamo solo miscelarlo agli altri con la necessaria cura.