Mutuando il testo di un inflazionato coro da stadio, potremmo riassumere così l’iniziale entusiasmo maturato per l’agevolazione di riqualificazione energetica: tutti pazzi per il Superbonus.
Riportando le lancette del tempo all’estate del 2020, con il Paese in piena emergenza pandemica, la proposta del governo contenuta all’interno del Decreto Rilancio, convertita in legge il 18 luglio 2020, sembrava indicare la strada verso un processo virtuoso capace di stimolare la ripresa economica lungo tutto lo Stivale.
E, come vedremo, in larga parte le aspettative sono state mantenute.
Tuttavia, l’iniziativa non ha mancato di evidenziare, durante il suo percorso, alcune lacune con giudizi negativi, taluni anche molto netti.
Giovanni Tria, per citarne uno, considera il 110% “Una legge che ha consentito ai cittadini di spendere a totale carico dello Stato, senza neppure alcun incentivo a controllare la congruità e necessità della spesa stessa, è di per sé una legge truffa, al di là delle truffe scoperte dalla Guardia di Finanza”.*[1]
A tal proposito, la Guardia di Finanza (e l’Agenzia delle entrate), riscontrano ancora oggi numerosi casi d’irregolarità, se non di veri e propri abusi, per una cifra da capogiro di oltre 3,2 miliardi di euro (che sommati agli altri bonus edilizi esistenti certificano un ammanco per lo Stato di quasi 6 miliardi di euro).
L’identikit delle malversazioni tratteggia perlopiù il profilo di imprese edili senza un vissuto professionale riconosciuto, oppure “cittadini già condannati per reati gravi, esponenti della criminalità organizzata, persone segnalate per aver chiesto e ottenuto il Reddito di cittadinanza nonostante fossero privi dei requisiti. Una frode di enormi dimensioni che sta rallentando, addirittura bloccando, i lavori di chi invece ha seguito le regole”*.[2]
D’altra parte, stiamo parlando di un piatto particolarmente ghiotto se pensiamo che gli investimenti ammessi al 31 marzo 2023 a detrazione per il Superbonus 110%, ammontano a circa 78 miliardi di euro, mentre i cantieri avviati (con relative asseverazioni) si attestano a 411.871.
Capofila tra le regioni con maggiori investimenti troviamo la Lombardia, con 65.295 asseverazioni depositate. Seguono Veneto (51.831 asseverazioni), Emilia Romagna (35.857 asseverazioni) e Lazio (con 32.854 asseverazioni).*
Ed è proprio dall’analisi di questi dati che emerge spontanea l’esigenza di affidarsi, per questo tipo di interventi, solo a professionisti con consolidata esperienza nel mercato.
Proprio il caso, per esempio, di Crt Group, general contractor che può fregiarsi di un rilevante portfolio di clienti, circostanza essenziale a dimostrazione della serietà dell’azienda. Si tratta, infatti, di un team collaudato in grado di gestire l’impegno “chiavi in mano”, con particolare attenzione a tutte le fasi di pianificazione del lavoro, compresi gli studi preliminari, necessari per circoscrivere la portata dell’impegno.
Senza dimenticare l’attenzione da tributare alle asseverazioni, a tutta la parte burocratica (visti di conformità, certificazioni, ma anche richieste di sanatorie rispetto a eventuali abusi edilizi), e alla gestione del cantiere, con lo scopo di ottimizzare l’agenda dei lavori nel pieno rispetto dei tempi di consegna.
Non sarebbe stata possibile, d’altronde, l’apertura e la chiusura, tra il 2021 e il 2022 di ben 57 cantieri, e un 2023 in cui l’impegno, tra cantieri in partenza e altri in consegna, si attesta a 10 edifici per un totale di 1.269 unità abitative.
Numeri importanti, con un focus particolare per il supercondominio Duse, a Sesto San Giovanni, operazione che porta in dote un intervento stimato di 23 milioni di euro.
Il cantiere, una volta ultimato, rinnoverà e trasformerà esteticamente tutti e tre gli edifici attraverso interventi di riqualificazione sismica e di consolidamento strutturale su tutti i nodi di facciata, con conseguente realizzazione di un cappotto termico, la sostituzione degli infissi, e la riqualificazione con il consolidamento dei garage sotterranei di ogni condominio.
Un lavoro che, di concerto con gli altri cantieri in attività, dimostra l’attenzione del gruppo anche verso gli impegni europei, in previsione del raggiungimento degli obiettivi anti inquinamento attesi entro il 2030.
Ora, in vista della nuova versione del superbonus (misura che il governo intende confermare per il 2024, ma con agevolazione al 70%), non resta che rinnovare un invito: rivolgersi a Crt Group significa affidarsi a un appaltatore serio, competente e strutturato.
È necessario fare molta attenzione alle sinfonie improvvisate del “tutto gratis”, partiture truffa composte da note stonate che imperversano soprattutto sul web: meglio la “qualità informata” rispetto a ogni offerta figlia solo di un’ingolosita improvvisazione.
[1] Giovanni Tria, “Il 110% è indifendibile, ma vanno salvati imprese e cittadini”, Sole24Ore, 27 febbraio 2023
[2] Fiorenza Sarzanini, “Tutte le truffe del Superbonus, dai conti esteri ai detenuti: quasi 6 miliardi sottratti allo Stato”, Corriere della Sera, 10 luglio 2022
[3] Dati ufficiali Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) aggiornati al 31 maggio 2023