È proprio da realtà solide come Crt Group che il territorio si aspetta delle risposte volte a migliorare la qualità della vita nella città.
Forte di questa responsabilità, il gruppo, come dimostra il supporto al progetto “Borgomanero Città a impatto positivo”, opera sostenuto da solide motivazioni, tese ad accrescere l’interesse verso la sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Un impulso che parte da lontano, se pensiamo ai numerosi richiami sollecitati, specie nell’ultimo decennio, da istituzioni simbolo quali le Nazioni Unite.
Facciamo, però, un passo indietro: che cos’è “Città a impatto positivo”?
Si tratta di un progetto nazionale – firmato Fondazione Conad ETS e Pmg Italia Società Benefit -, capace di toccare diverse città, e inquadrato nell’ottica di sensibilizzare le nuove generazioni sulle principali esigenze del territorio.
Una collaborazione virtuosa in cui gli interessi generali s’intersecano con quelli di istituzioni, imprese ed enti del terzo settore, al solo scopo di migliorare il benessere della comunità.
I temi affrontati rappresentano sfide importanti per accelerare il futuro: smart city, ecosostenibilità ambientale, mobilità, tecnologia, prospettive di sviluppo, ma anche fragilità e disabilità.
D’altra parte, puntare sull’innovazione si traduce in un oggettivo miglioramento della qualità della vita di tutti; pensiamo ai vantaggi offerti dal libero accesso al wi-fi, ai portali, agli open data; tutte “facilitazioni” che, negli anni, hanno assottigliato la distanza con e fra i cittadini.
Un occhio di riguardo spetta all’ambiente, tema a cui Crt Group presta, per ovvie ragioni, particolare attenzione.
Tramite l’uso della tecnologia, per esempio, sarà più facile attenuare l’impatto ambientale dato dalla crescente urbanizzazione, industrializzazione e livello di consumi nelle città. L’implementazione di una gamma di applicazioni, infatti, potrebbe ridurre le emissioni del 10-15%, ridurre il consumo di acqua del 20-30% e ridurre il volume di rifiuti solidi pro capite del 10-20%.[1]
In questo scenario, riprendendo l’incipit anticipato dall’articolo, è necessario ricordare l’ambito degli obiettivi di sviluppo sostenibile, fissati già nel 2015 dalle Nazioni Unite, per indicare alla comunità mondiale i 17 traguardi da raggiungere entro il 2030, per costruire un futuro più equo dal punto di vista sociale, economico ed ambientale.
Eppure, durante la cerimonia di presentazione del progetto è emerso un altro tema, dall’impatto più carsico, ma non meno importante: la solitudine nei centri urbani.
La società contemporanea è caratterizzata da un forte individualismo, circostanza che smorza gli effetti benefici della solidarietà un tempo promossi, con maggior vigore, da istituzioni ma anche partiti e organizzazioni del territorio.
Una sensazione di malessere che, anche a causa della recente tragedia pandemica, s’è tristemente amplificata.
Come se molti settori della società si sentissero ancora intrappolati nell’incubo di una solitudine diventata abituale.
Un aspetto così doloroso e drammatico da non sfuggire alla sensibilità dell’amministratore delegato di Crt Group, Alberto Cerutti.
«La solitudine rappresenta una delicata questione sociale del nostro tempo. Per questo motivo, Crt Group ha deciso d’impegnarsi attivamente per cercare di arginare il problema. Infatti – prosegue Cerutti – il progetto “Borgomanero città a impatto positivo” interpreta perfettamente l’essenza di ciò in cui crediamo in ambito professionale: riunire le migliori energie per ottenere risultati significativi. Successi da offrire non solamente ai nostri clienti, ma alla comunità tutta. D’altra parte, siamo consapevoli che l’azione sinergica di stakeholder diversi è in grado di produrre opportunità positive per ogni settore della società. Ringraziamo quindi il Comune di Borgomanero – conclude Cerutti – per averci coinvolti in questo splendido progetto».
[1] Centro studi Tim