Costa Smeralda

Costa Smeralda: un successo trainato dal turismo “5 stelle”

In Attualità, Hotellerie by Redazione

Costa Smeralda
Guido Piovene, parlando della Sardegna, l’aveva descritta così: “Senza ricorrere ai geologi, che parlano di uno scheletro granitico ovunque affiorante, senza eguali nel continente, simile a quello della Corsica, chi giunge qui si accorge subito di trovarsi di fronte a una terra mai veduta”.

Si aspettava un’annata di transizione per il turismo in Sardegna, e in parte lo è stata. Spiagge poco frequentate rispetto alle consuetudini, presenze “mordi e fuggi” fino a Ferragosto.

I motivi sono riconducibili, come anticipato in precedenti approfondimenti, ai rincari che hanno colpito soprattutto il “ceto medio” (o quel che ne rimane), più orientato alla rinuncia, in attesa di tempi migliori per dedicarsi una riposante vacanza.

Eppure, esiste una realtà costantemente in controtendenza che, negli anni, non ha mai conosciuto la parola crisi (se non, parzialmente, durante la pandemia): la Costa Smeralda.

Il regno dello sfarzo, ci induce a riportare le lancette del tempo indietro di sessant’anni, quando l’intuizione del principe Karim Aga Khan trasformò un selvaggio e inesplorato angolo di paradiso nel luogo più ambito dal jet set.

Nel tempo, la “corona” è passata di mano, sino all’attuale proprietà di un fondo del Qatar, sotto la gestione di Smeralda Holding.

In sintesi, la Costa Smeralda rappresenta un’ancora di salvezza e al contempo una risposta a un tema che si ripropone con insistenza: a trainare il comparto turismo pensa soprattutto il turismo “5 stelle”.

Tanto che alberghi di lusso come il Cala di Volpe, Pitrizza, Romazzino e Cervo registrano costanti sold-out, dato che trova conferma anche nell’impossibilità di ormeggiare nella Marina di Porto Cervo fino alla fine del mese.

A convalidare quella che non risulta più una novità, giungono le parole di Franco Mulas, Area manager di Costa Smeralda.

«Un’estate da record, siamo molto soddisfatti dell’andamento della stagione 2023, che dopo l’anno scorso sta confermando un incremento sia delle presenze che della parte economica. Una stagione caratterizzata dalla presenza massiccia e costante di turisti dell’America del Nord ma tutti i nostri segmenti geografici, Europa, Medio Oriente e Sud America si sono riconfermati come lo scorso anno. E anche il mercato italiano – prosegue Mulas – si è difeso molto bene».

«Il fascino della Costa Smeralda? Il buon Dio ci ha fatto questo grande regalo, le spiagge sono magnifiche, il paesaggio è eccezionale, dopodiché noi ci mettiamo del nostro per gestire al meglio tutto questo».

«Un marchio, quello della Costa Smeralda, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Noi, insieme alle altre realtà isolane, ci consideriamo degli ambasciatori nel mondo per tutta la Sardegna, ma non da soli».[1]

Alle parole di Mulas, si aggiungono quelle dell’assessore al Turismo della Regione autonoma della Sardegna, Gianni Chessa, che già all’inizio di luglio preconizzava un risultato positivo per il settore: «I numeri diranno la verità. Attualmente, quella fornita dai dati ufficiali degli arrivi nei porti e negli aeroporti sardi, dimostrano come, nel raffronto tra i primi sei mesi, gli arrivi di quest’anno hanno superato sia quelli del 2022 che quelli del 2019, che già fu considerato un anno record”.

«Da tempo come Assessorato del Turismo stiamo proponendo una “Destinazione Sardegna” ricca di alternative. Un prodotto turistico che possa andare oltre il tradizionale, consolidato e vincente turismo balneare, con l’obiettivo di destagionalizzare. Un’offerta completa – ha concluso che possa consolidarsi nei mercati nazionali e internazionali, non solo nei mesi estivi”.[2] [1] Ansa, “La Costa Smeralda non conosce crisi, è una stagione da record”,

[2] Regione.Sardegna.it sezione notizie, “Turismo, Assessore Chessa: “I dati ci danno ragione. Nel 2023 incremento di arrivi rispetto ai primi sei mesi del 2019”